Mi capita spesso di sentire persone che assumono RESCUE REMEDY, la famosa miscela del dottor Edward Bach, come se fosse una panacea per tutti i mali. Leggero stato d’ansia? Rescue Remedy. Mal di testa? Rescue Remedy. Il bambino piange? RescueRemedy. Ma in che casi può essere veramente utile questo rimedio floreale e come funziona? Facciamo un po’ di chiarezza.
Questa miscela, ideata da Edward Bach attorno al 1933 circa, inizialmente comprendeva Rock rose, Clematis e Impatients e venne sperimentata per la prima volta su dei pescatori colpiti da un naufragio. Il dottore applicò delle gocce di miscela sulle labbra dei malcapitati che cominciarono subito a riprendersi. Negli ultimi due anni di vita Bach aggiunse al preparato Cherry Plum e Star of Behtlehem.
Vediamo nello specifico ognuno dei rimedi floreali che compongono il Rescue Remedy:
Chiamandosi “rimedio di emergenza” si dovrebbe utilizzare proprio in casi di emergenza come:
PRIMA: se ci sono situazioni molto difficili da affrontare come un intervento chirurgico, il parto, un esame o una gara ecc
DURANTE l’emergenza poiché riequilibra lo stato emotivo della persona e aiuta a ritrovare la calma e a stare nel presente.
DOPO: anche se è passato un po’ di tempo e la persona non si è ripresa dallo shock o ha un trauma in atto, poiché aiuta a sciogliere gli eventi “negativi”.
La sua azione si attenua una volta ristabilito l’equilibrio energetico e psico-emotivo della persona.
Se ne assumono sempre 4 gocce:
Il dosaggio classico prevede l’assunzione 4 volte al giorno ma in casi acuti si può ripetere anche ogni 15-30 minuti.
In commercio esiste anche la RESCUE CREAM, una crema base che contiene il Rescue Remedy con l’aggiunta di CRAB APPLE (fiore con azione depurante, antisettica, cicatrizzante ). Può essere utile in caso di: